COMUNICAZIONE

Eco design, la risposta al plastic design

Esiste un filo logico che lega il plastic design e l’eco design ai tempi e alle società che li hanno prodotti, li vedo uno come reazione all’altro, almeno dal punto di vista storico.

Foto di Mikael Leppä. Fonte: www.flickr.com

Foto di Mikael Leppä. Fonte: http://www.flickr.com

Dall’invenzione della plastica in poi, designer e artisti paiono essersi innamorati di questo materiale. Resistente, malleabile colorato e poco costoso.

La plastica insieme al truciolato e compensato di legno hanno reso possibile il mondo IKEA. Un modo fatto di oggetti il cui valore reale risiede nell’utilità, nel design dell’oggetto e sicuramente non nel valore del materiale utilizzato. Una vera rivoluzione che ha portato tavoli, sedie, librerie e oggetti vari a costare pochissimo.

Abbiamo iniziato a riempirci casa di roba, utile? Forse nella quantità giusta, sicuramente inutile nello quantità effettivamente venduta e acquistata. Il Plastic design è figlio degli anni 60 e 70, della società del consumismo, dello scarto facile, della produzione industriale su vasta scala. Tanto si ricompra, ancora più bello, ancora più colorato, psichedelico. Io ci vedo una sorta di emancipazione dalla povertà e la plastica lo ha reso possibile, per tutti.

Poi i tempi sono cambiati, il boom economico si trasforma in crisi, la resistenza e il colore della plastica si trasformano in inquinamento, la gente comincia a conservare più che a sprecare, manca il contatto con la terra e la natura e allora nasce l’eco-design. Opposto al Plastic design perchè non produce ma, ricicla, riutilizza, perchè i pezzi non sono in serie ma unici. Non è colorato, è vivo, è legno.

Sono rimasto molto colpito in particolare da due artisti, una italiana, Federica Cicognani e un inglese Gavin Munro.

I mobili di eco design della prima sono realizzati con l’edera e altro legno naturale. L’edera è una pianta infestante e quindi infinita come risorsa, cresce intorno all’albero e si arrotola sul tronco fino a soffocarlo. Durante questo processo prende forme sempre diverse e inaspettate. Ebbene è proprio a partire da queste forme che vengono creati gli oggetti. La curva dell’edera è data dalla pianta cresciuta sull’albero. Alla plastica si può dare qualsiasi forma, l’edera invece va assecondata.

Gavin Munro invece si spinge ancora oltre, i mobili non li crea assecondando la natura, li fa crescere direttamente dalla terra. E’ difficile spiegarlo a parole ecco perchè ho inserito il video che segue:

se il plastic design è l’apoteosi dell’usa e getta, l’ecodesign è il suo opposto, gli oggetti vanno cresciuti amorevolmente, letteralmente coltivati.

 

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