ATTIVISMO

A San Luca non si vota, manca la speranza anche solo di eleggerlo un sindaco.

Mentre Matteo Renzi si gongola nella tranquilla e allineata Ravenna dove il PD ormai vince da sempre, c’è un paese in Calabria dove le elezioni non ci saranno, è San Luca.

San Luca patria di storiche famiglie legate all’ andrangheta ma anche patria di Corrado Alvaro, scrittore, giornalista e poeta. Dal 2013 è commissariata, l’ex sindaco Sebastiano Giorgi, arrestato per collusione mafiosa è stato l’ultimo sindaco di San Luca.

Il commissario che lo sostituisce rimarrà un altro anno perchè a queste elezioni nessuno si è presentato come candidato, non c’è stato un partito in grado di mobilitare i cittadini del paese, nessuna lista civica, il vuoto.

Una popolazione di circa 4.000 abitanti, i giovani fuggono in massa, mancanza di prospettive e sfiducia totale nello stato e nel futuro. In passato più di 1.000 abitanti assunti come forestale, ricordo di un tempo in cui i voti si ottenevano in cambio di posti di lavoro, oggi non c’è più il fenomeno del voto per il lavoro semplicemente perchè non c’è più nessun lavoro possibile.

Dire che a San Luca nessuno si candida per paura dell’ ndrangheta sarebbe riduttivo, errato, a San Luca nessuno si candida perchè in fondo il voto rappresenta sempre una speranza, una speranza di cambiare in meglio le cose. A San Luca, forse, manca la speranza.

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